Franco Mulas 1938 - 2023
Studia pittura all’Accademia di Francia e alla scuola d’Arte ornamentale di Roma. Il suo lavoro si raccoglie in una solida unità simbolica, dove simbolo è la natura, come similarità di una chiave pittorica che rappresenta la società e la storia.

La prima mostra personale ha avuto luogo a Bari, alla Galleria “Il Sagittario”, nel 1967, presentato in catalogo da Renzo Vespignani. Le opere di questo periodo sono immagini disilluse degli italiani colte attraverso i riti alienanti delle autostrade domenicali.

Il clima del ’68 si riflette sulla sua opera. Alla serie “Weekend” segue il ciclo “Occidente”, dedicato alla contestazione giovanile ed al Maggio francese. Le opere di questo ciclo con testi di Mario De Micheli, Giorgio Cortenova, Dario Micacchi, Franco Solmi, sono esposte in importanti Gallerie, tra le quali: ”La Nuova Pesa”di Roma e la “Bergamini” di Milano.

Ha partecipato a selezionate esposizioni pubbliche nazionali ed internazionali, tra le quali: X e XI Quadriennale di Roma, XXXIX Biennale di Venezia sez. architettura con il Gruppo Grau, XVIII Triennale di Milano, “Arte in Italia 60-77” Galleria d’Arte Moderna Torino.

Nel 1972 a Bologna, insieme a Baj, Ceroli, Fabio Mauri, Oldemburg, Pistoletto, Vettor Pisani, Schifano, Vedova e Vespignani partecipa con 3 opere alla grande Mostra: “Tra Rivolta e Rivoluzione, immagine e progetto”. Nel 1981 viene invitato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma alla Mostra ”Arte e Critica”. Il critico Marco Goldin lo invita nel 1996 alla rassegna ”Figure della Pittura” a Palazzo Sarcinelli di Conegliano. E’ degli anni 2000 la partecipazione alla mostra”Immagine di impegno, impegno di immagine”, curata a Roma dal critico Domenico Guzzi.

Ha esposto a Berlino nel 1974 alla Mostra ”Italienische Realisten” A Varsavia-Vienna-Lugano “Pittura Italiana ’50-‘70”, nel 1977, e a Rio de Janeiro nel 1989, alla Mostra “Pittura Italiana dal dopoguerra ai nostri giorni”. L’opera di Franco Mulas si svolge per cicli pittorici. Oltre ai citati “Week-End” ed “Occidente”, si possono annoverare: ”Le Pitture Nere ”1971-1972, “Itinerari”, 1973-1974, “Identikit” 1978, ”L’Albero Rosso di Mondrian ”1979-1981, ”Finzioni”1980-1989, “Big-Burg”1990-1991, ”Schegge” 1998-2007. Una mostra antologica dell’opera di Mulas si è svolta a Roma a Palazzo Braschi nel 1991, presentata dal critico Antonio Del Guercio. Nel 1998 tiene al Palazzo dei Priori a Volterra una significativa personale intitolata “Dipinti1980-1998” con un testo di Nicola Micieli. Nel 2007 è invitato da Silvia Pegoraro alla rassegna ”Visioni&Illusioni” al Castello Spagnolo dell’Aquila.

Nell’estate 2013 nel prestigioso Museo Carlo Bilotti di Roma espone il ciclo “Spaesaggi”, 45 opere che rappresentano l’ultima tappa di una lunga e inquieta ricerca di un artista,fedele testimone del suo tempo.
A luglio 2017, nelle sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno espone 80 opere in una esauriente mostra antologica, presentata in catalogo da Lorenzo Canova e Stefano Papetti.
Nel settembre 2000 è nominato Accademico dell’Accademia Nazionale di San Luca .

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