Momò Calascibetta 1949 - 2022
Nasce  a Palermo in vicolo del Forno. Si laurea in architettura con Gregotti e Pollini ma sceglie di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

Pittura che Leonardo Sciascia definirà”come il racconto dettagliato dell’imbestiamento di una classe di potere già sufficientemente imbestiata nella più lata avarizia e nella più lata rapacità….”.

Il mondo dei sogni di Momò è abitato da draghi-unicorno,idoli arcani,sogghignanti coccodrilli,giunoniche domatrici in guepiere e frustino,sfrenate tauromachie e toreri evanescenti come lemuri,cavalieri dimentichi e addormentati,minotauri ingentiliti infiammati di passione amorosa,voluttà debordante,lascivia e ingordigia.

I suoi personaggi hanno assistito”alla caduta degli dei” ma conservano l’imprinting del mito più alto; i suoi “relitti umani” divorano con cupidigia, godono e si preparano all’atto unico,forse finale,dell’effusione amorosa,della totale consunzione carnale dell’individuo,del deliquio dei sensi nella sfrenatezza di un’avida passione.

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