Avvia una serie di importanti collaborazioni che lo vedono parte attiva nella fondazione del movimento “La Farandola” permettendogli di entrare in contatto diretto con gli artisti tra i quali Bruno Canova, Lino Tardia, Ennio Calabria, Franco Ferrari e Dario Scatola aprendo il suo studio a Palazzo Castelli, luogo di grande spessore culturale, frequentato dai maestri che hanno arricchito l’arte italiana del Novecento: negli anni vi stamparono le proprie opere Afro, Gentilini, Maccari, Tamburi, Vespignani, Ziveri, Canova; qui Burri realizza la sua prima “bruciatura” e Rambelli alcune delle sue sculture.